Cinque anni dopo. Quella sera…

Angelo Stefanucci
Angelo Stefanucci

Riflessioni e ricordi di Angelo Stefanucci, a cinque anni dalla costituzione della nostra Associazione.

Articolo tratto da “Il Presepio” n. 17/18 del mese di marzo 1959.

Cinque anni non sono molti nella vita di un uomo, son racchiusi addirittura in un granello di sabbia nella clessidra del Tempo: tutto sta a vedere come sono stati impiegati. Se retrocedo con il pensiero fino a quel lontano sabato 29 novembre 1953, quando timidamente diedi il via al nostro Movimento, mi assale la nostalgia dei ricordi. (No, non dubitate, cercherò di sorvegliarmi continuamente per non cadere a capofitto nella retorica).

Da alcuni anni mi frullava in capo la costituzione di una Associazione che riunisse gli Amici italiani del presepio. Possibile, pensavo, che ce ne debbano essere in Austria, in Germania, nella Spagna, fino nelle due Americhe, ed in Italia (in Italia!!!) no? Possibile che si debba essere sempre secondi (quando non si arriva addirittura quarti o quinti) agli altri? Alcune adesioni ed incoraggiamenti non erano mancati; qualche incitamento a fare, ed a fare presto, era giunto. Ma il pensiero di tante difficoltà che sarebbero sorte, di tanta somma di responsabilità, di tanto lavoro, mi preoccupava. E se l’appello fosse caduto nel vuoto? Se i chiamati non avessero risposto? Testai tra gli amici giornalisti: mi avrebbero appoggiato. Allora tentai. Occorreva anzitutto una pubblicazione: un giornale, una rivista, un bollettino che cementasse il legame, che unisse idealmente in questo nostro smisuratamente lungo stivalone (qualcosa come 1.500 chilometri e passa dividono le Alpi dalla punta estrema della Sicilia!), dove sarebbe stato impossibile riunirli materialmente, gli amici del presepio. Ed ebbe vita il numero uno di questo bollettino che scrissi tutto solo dal titolo all’ultima parola ed al quale volli dare, fin dal primo apparire, quel carattere internazionale al quale abbiamo sempre tenuto fede con un “saluto” a tutti i presepisti del mondo in 6 lingue, spedito nei trecento esemplari pubblicati a quei nominativi che in alcuni anni ero riuscito a mettere insieme o che mi erano stati segnalati come dei veri intransigenti aficionados. Poi inviai gli avvisi della riunione, i comunicati ai giornalisti ed… attesi gli eventi.

In una saletta di Via del Mazarino, che i buoni padri Stimmatini avevano con tanta cordialità concesso, dominava una grande scritta rossastra: Associazione Italiana Amici del Presepio – Primo Convegno Nazionale – 29 e 30 novembre 1953 – Sul tavolo della presidenza erano state sciorinate le più importanti pubblicazioni e le riviste presepistiche di tutto il mondo e qualche presepio. Un apparecchio sonoro trasmetteva in sordina canti e pastorali natalizie. Tutto era pronto dunque, il clima era stato creato… incominciarono a giungere i primi Amici, altri se ne aggiunsero, alla fine la saletta rigurgitava del fior fiore presepistico. E quel che più mi commosse fu la presenza dell’Amico Angelotti giunto appositamente da Napoli, dell’Amico dr. Valente arrivato dalla lontana Manfredonia (Foggia), dell’Amico padre Ferretti salesiano da Bologna. Ma tutti voglio ricordarli, uno ad uno, quegli Amici della primissima ora, quei pionieri che ancora oggi restano fedelissimi tra i fedeli. Le numerose foto scattate nei due giorni restano documento caro, vivo, eloquente: Gherno, Valente, Ferretti, Angelotti, M. Mattia, dottor Chiminelli, professor D’Aloysio da Vasto, Longari, Turi, gen. Consoli, prof. Koltonski, fra Paolino Lirussi, fratel Matteo Chita, padre Mariano Farinelli, Pristera, Maviglia, Martini, Conversi, Pompili, avv. Trinchieri, padre Widman, rag. Pesarini, cav. Messina, Pomarici, Cecora, Di Bella, Infascelli.

Angelo Stefanucci
Angelo Stefanucci

Dopo il benvenuto ai presenti, illustrai lo scopo del nostro sodalizio e lessi l’abbozzo dello Statuto sul quale venne aperta la discussione dall’avv. Trinchieri che presiedeva l’assemblea; parlarono il prof. D’Aloysio, il prof. Maggi (rappresentante delle ACLI), il dr. Chiminelli, il prof. Koltonski, il gen. Consoli, il cav. Angelotti, Ghergo. Nominata una commissione per lo studio dello Statuto ed un piano di lavoro, venne comunicata la Benedizione Apostolica concessa dal Santo Padre Pio XII e l’adesione del card. Vicario Micara. Dopo la proiezione di diapositive di presepi tedeschi , gli Amici che per la prima volta potevano fraternizzare dissertando su un così caro argomento, si recarono a visitare il presepio di San Bernardino in fase costruttiva interessandosi specialmente al sistema delle visioni di riflesso. La domenica nel millenario Oratorio della Beata Maria ad Praesepe in Santa Maria Maggiore, padre Mariano celebrò la Santa Messa alla quale seguì una dotta illustrazione dell’Oratorio pronunciata dal prof. Josi dell’Archeologia Pontificia.

Il giorno dopo la stampa riportava lunghi articoli sul singolare avvenimento che per la prima volta era registrato nella vita italiana…Avevamo sfondato! Sono trascorsi cinque anni d’allora, ma l’incontro in quel radioso pomeriggio autunnale ha dato i suoi frutti. Qualcosa si è fatto: un memorabile convegno ed una mostra internazionale del Presepio nel solenne Palazzo Venezia. Ci siamo battuti, e non invano, perché il presepio, così nostro, ritornasse in tutte le famiglie ed altrove; e la sua costruzione assumesse aspetti di rinnovata bellezza. Il piccolo drappello d’allora è oggi divenuto una folla: superiamo il migliaio.

Ma… qualcosa oscura i ricordi che ho delibato: la grave carenza di UNA SEDE tutta nostra che vorremmo rendere accogliente con biblioteca e museo, dove riunirci, tenere conferenze, incontri, discussioni.

E’ possibile che queste note scritte con tutto il sangue del mio cuore non capitino sotto gli occhi di qualche magnifico benefattore?
E’ questo il mio voto e la mia speranza all’inizio del secondo quinquennio.