Epifania di Nostro Signore -6 gennaio 2011
“Venite, ad oremus” (Mt 2,2)
Epifania significa manifestazione di Cristo Signore, e non altre interpretazioni che si ottengono storpiando la stessa parola!
L’Atteso dalle genti, venuto tra noi per guidare i popoli verso la luce della salvezza, oggi si rivela. E’ il bambino Gesù che abbiamo contemplato a Natale. E’ il Cristo. Alla Sua luce nasce un nuovo popolo di Dio, un tempo limitato a una sola nazione, che ora diventa un popolo composto da tutte le razze, per una chiesa universale.
Quando Dio si manifesta lo fa sempre con un segno giusto per ognuno. Un segno con il quale manifesta la sua Gloria. Ai pastori indica il segno di una mangiatoia, ai Magi una stella, a Erode fa arrivare uomini sapienti venuti dall’Oriente… ai teologi si presenta attraverso la Sacra Scrittura. Sono tutti segni che conducono a un unico mistero: il Dio uomo, Gesù di Nazareth.
Anche per noi c’è un segno disponibile. Ma per riconoscerLo non possiamo rimanere inerti. Dobbiamo alzarci e camminare, certi che Dio non ci abbandonerà. Così hanno fatto i Magi, coltivando nel cuore il desiderio della ricerca, quella che c’è in chi si muove per venire incontrare “Colui che è nato”. Essi ci insegnano come adorare, che significa tributare il massimo onore possibile, riconoscendo a uno tutta la sovranità assoluta, un gesto riservato solo a un sovrano. Sono andati, guidati dalla stella, per adorare un sovrano e alla fine si presenta a loro un Dio.
I Magi adorarono il bambino “nella casa”, sulle ginocchia della Madre. Oggi possiamo adorarlo ancora nell’Eucarestia. E nel profondo del cuore in spirito e verità. Le occasioni non ci mancano.
Buona… Epifania!
Padre Giuseppe, detto PiGi