Il presepe di Antonio Begarelli nel Duomo di Modena

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Foto: www.finestresullarte.info

Vi proponiamo questo interessante articolo a firma di Federico Giannini per “Finestre sull’Arte” dedicato al presepio capolavoro di Antonio Begarelli.

Non è facile fare un presepe, scriveva Dino Buzzati. È un “lavoro che può sembrare un gioco ed è invece carico di serietà e di mistero”, un lavoro non adatto “per le mamme”, perché “richiede capacità organizzativa, ingegnosità tecnica e slancio di fantasia, doti precipuamente maschili”, affermava nel suo articolo sulla “tecnica del presepio”, pubblicato nel 1934 sul Corriere della Sera. Altri tempi. E se oggi possiamo stabilire con certezza che organizzazione, ingegno e fantasia sono qualità indubbiamente unisex, è comunque possibile concordare con Buzzati sul fatto che allestire un presepe sia operazione tutt’altro che semplice: occorre dell’inventiva per fare un presepe casalingo, dunque figuriamoci quali professionalità servano per mettere in piedi, scriveva ancora Buzzati, “presepi da chiesa, o da vetrina natalizia, o da teatrino di palazzo patrizio, preziosi di statuette settecentesche”. Per avere conferma occorrerebbe chiedere ad Antonio Begarelli, scultore modenese del primo Cinquecento, tra i più grandi maestri di sempre della terracotta, e autore d’uno dei più bei presepi che si possano ammirare in una chiesa italiana: è suo il Presepe del Duomo di Modena, opera realizzata nel 1527, quando la carriera di Begarelli era ancora agli albori…

 

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