Pochi minuti fa Guido Raccagni ci ha lasciato.
Sabato 25, ore 17 – presso la casa di Guido, Via Don Luigi Brumana n.18 Cividino Quintano, si terrà la veglia funebre;
Lunedì 27, ore 15 ci sarà il funerale con partenza dalla casa di Guido verso la chiesa parrocchiale sita in Via F.lli Pagani sempre in Cividino Quintano.
Sebbene la sua assenza durante le ultime manifestazioni natalizie non fosse passata inosservata, probabilmente molti di voi ignoravano i problemi di salute che lo avevano colpito, e anche chi ne era al corrente non conosceva la reale entità della sua malattia. Del resto, la notizia della sua scomparsa lascia attonito anche chi conosceva la situazione: come convincersi che il Guido che tutti abbiamo visto quanto mai attivo e brillante durante il Congresso di Bergamo appena quattro, cinque mesi fa, dovesse poi vivere un simile calvario solo pochi giorni dopo la chiusura della manifestazione? Un calvario che in pochi giorni lo ha portato prima all’uso delle stampelle, poi della sedia a rotelle, fino alla terapia del dolore e all’esito infausto a cui oggi assistiamo.
Il Congresso Internazionale di Bergamo: rimarrà l’ultima delle grandi realizzazioni di Guido. Un evento da lui fortemente voluto e per il quale ha speso ogni energia: a volte forse la sua spinta propulsiva è addirittura diventata un tormentone per chi collaborava con lui. Ma Guido era fatto così, e quando voleva raggiungere un obiettivo sapeva come stimolare, anche esagerando, conscio che probabilmente solo così si possono ottenere i risultati.
Nei pochi mesi del suo impegno quale Referente per le Sedi e le Sezioni ha saputo rivoluzionare il modo di vivere quel ruolo: è stato presente ovunque, ha spinto, incoraggiato, a volte quasi costretto … ma ha ottenuto i risultati, e questo per lui era quello che contava.
“L’Amico Guido…”, come amava firmarsi. E davvero è stato per tanti un vero amico, uno su cui poter sempre contare, uno che spesso sapeva anche precedere una richiesta, perché riusciva a intuire quello che magari stavamo per chiedergli o avremmo voluto chiedergli: e lui, anticipandoci, ci toglieva d’imbarazzo.
Guido era nato a Palazzolo S/O il 28 febbraio 1948: tra pochi giorni avrebbe festeggiato i suoi sessantanove anni, ventisei dei quali vissuti nella nostra Associazione, come Dirigente della Sezione e poi Presidente della Sede A.I.A.P. di Cividino Quintano (BG), come responsabile unitamente a Giuseppe Putto Caussono della segreteria della U.O.R. della Lombardia, come organizzatore nel 2002 del Convegno Nazionale A.I.A.P., e infine, dal 2014, come Consigliere Nazionale.
Accanto alla figura del dirigente, però, non meno importante è stata quella del presepista, a tutto tondo, capace di rinnovarsi e sperimentare tecniche nuove. Sempre pronto a dare consigli e indicazioni, sempre pronto ad organizzare corsi di tecnica o a parteciparvi: “L’amore per il Presepio diventa scuola”, era il motto che si era inventato… e in effetti in quelle parole c’è tutto, c’è “praticamente” (Guido, perdonami la citazione!) il senso stesso dell’Associazione. Perchè al termine “scuola” sono certo che Guido volesse attribuire un significato molto più ampio che non quello meramente tecnico: scuola di fede, scuola di passione, scuola di vita!
La sua assenza peserà, su chi lo ha conosciuto e sull’Associazione, che ha profondamente amato: dovremo tutti raddoppiare gli sforzi per non far sentire troppo la sua assenza.
E se non saremo all’altezza o commetteremo qualche errore, ci risuonerà nelle orecchie un “Ma cosa facete?”… e sapremo chi ce lo starà sussurrando!
Il Presidente
Alberto Finizio