Poesia “Sono la Befana” di Francesco Ciavarella

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Foto: www.bintmusic.it

Con l’Epifania terminano le festività natalizie e anche noi terminiamo questo ciclo di poesie scritte dall’Amico Francesco Ciavarella di San Severo (FG) che ringraziamo per la condivisione.

Buona e dolce sono la Befana,
una nonnetta col naso a campana,
lungo e appuntito è il mio cappello,
metto sempre uno scialle nero per mantello.
I miei occhiali hanno grandi lenti,
e mi mancan pure molti denti,
indosso un grosso grembiule,
che ben conservo nel mio baule.
Il mio abito è tutto rammendato,
oltre che vecchio e consumato,
son coperta e imbaccucata,
per affrontare la lunga notte gelata.
Sono sporca di fuliggine,
la mia cinta fa la ruggine,
le mie scarpe sono rotte,
prenderò freddo anche stanotte.
Volo sempre con una magica scopetta,
che mi conduce in ogni casetta,
per portare a tutti bimbi una calzetta,
oppure nulla a chi non ha rispettato la seguente regoletta.
“Siate buoni ed obbedienti,
e la Befana vi farà molto contenti!
Siate cattivi e disobbedienti,
e la Befana porterà doni scadenti!”.
Scendo sempre giù per il camino,
per salutare ogni bambino,
portando in dono un nuovo balocco,
che sia un trenino oppure un orsacchiotto.
Oltre a ciò regalo anche i dolcetti,
con camelle, liquirizie e confetti,
siate quindi bravi giovinetti,
altrimenti :”il regalo non sarà quello che t’aspetti!”
Se il bambino è stato, però, cattivo,
siate sicuri:  “Io già me lo sentivo!”,
ecco quindi che dal mio saccone,
spunta un tozzo di carbone.
E così dalla tasche del mio giacchino,
non verrà fuori alcun giochino,
quel carbone non servirà nemmeno al carbonaio:,
“Accidenti! Questo si che è davvero un bel guaio!”.
La notte tra il 5 e il 6 gennaio Lei lavora,
questa vecchina che ogni bimbo adora,
è la Festa dell’Epifania,
ogni fanciullo dice: “Cara Befana, vieni anche a casa mia!”

Autore: Francesco Ciavarella