Presepio e non albero… o se l’albero lo si vuol mettere prima ci deve essere il Presepio!
Un articolo tratto da “Il Presepio” n. 21 del mese di marzo 1960.
La ragione è quanto mai semplice e chiara. Il 25 dicembre è la celebrazione del Natale di Gesù… E’ lui che deve essere ricordato; è l’avvenimento della Sua nascita, i fatti che l’hanno accompagnata che danno senso al Natale Cristiano. L’Albero con i suoi doni può accompagnare il Presepio come espressione di festa e di letizia ma non sostituire il Presepio.
Ai buoni cattolici fa male pensare come nelle famiglie sia entrato l’ormai esclusivo uso dell’albero abbandonando la dolce e poetica usanza del Presepio.
Il piccolo Presepio nelle famiglie è di tradizione italiana e Francescana e quante cose belle, soavi, armoniose ci insegna!
La Capanna col piccolo Gesù, con la Madonna, San Giuseppe, ci ispira una dolce intimità familiare; c’insegna l’umiltà, ci fa ricordare i poveri… ci è maestra di vita e di verità.
Grandi e piccini nella contemplazione della piccola Capanna si sentono più buoni, più generosi
E perché non vogliamo ritornare alla tradizione dei nostri Padri e rimettere la Capannina al suo posto?
Come è bello e caro vedere la Famiglia tutta, unita nella preparazione del Presepio. Preparando il Presepio si preparano anche i cuori a festeggiare il grande giorno del Santo Natale la festa più grande della Cristianità.
Su via, anche in questo mostriamoci cattolici coerenti; il Natale di Gesù sarà ricordato con qualcosa che ricorda Gesù e non con cose totalmente estranee. Prima il Presepio poi il resto.
(da “la Cappuccina” di Domodossola – dicembre 1959)