Seconda domenica dopo Natale

Il verbo si è fatto carne (Gv 1,1-18). Durante questo tempo liturgico natalizio ci sono state molte occasioni nelle quali abbiamo ascoltato il brano del vangelo di San Giovanni, il cosiddetto Prologo. In esso è presentato Gesù Cristo, Parola e volto visibile del Padre.

Per l’autore di questo vangelo il Verbo evoca il ricordo della parola divina annunciata e proclamata nell’Antico Testamento. Una parola che trova la sua perfezione in Gesù. E’ Lui la Parola di Dio che si fa carne per la vita del mondo. Gesù Cristo è tutto Parola e Parola di tutto.

Nella creazione Dio ha rivelato il suo potere eterno. Ha inviato i suoi profeti e messaggeri per dire e annunciare la Sua presenza. Ma era rimasto pieno di mistero, imperscrutabile, invisibile, nascosto. Nella pienezza dei tempi si è rivelato, ha parlato distintamente e chiaramente. E tutto è avvenuto in Gesù di Nazaret, il Verbo Incarnato che ha rotto il silenzio di Dio.

In questa riflessione festiva ci aiutano le parole che Papa Francesco, nella Santa Messa celebrata durante la notte di Natale, ha proclamato: «La grazia che è apparsa nel mondo è Gesù, nato dalla Vergine Maria, vero uomo e vero Dio. Egli è venuto nella nostra storia, ha condiviso il nostro cammino. È venuto per liberarci dalle tenebre e donarci la luce. In Lui è apparsa la grazia, la misericordia, la tenerezza del Padre: Gesù è l’Amore fattosi carne».

Oggi riaffermiamo che Gesù è il senso principale e unico della nostra vita e della storia umana. E allora, cari amici, da quando Egli ha posto la sua tenda in mezzo all’umanità noi non siamo più soli. Alla luce di questa presenza e con una particolare gioia nel cuore continuiamo a cantare Gloria e Pace, fonte di speranza per tutti i fratelli e sorelle del mondo, e motivo di gioia per la nostra vita associativa.

Giuseppe Cellucci O.M.I.

Assistente  Ecclesiastico A. I. Amici del Presepio